Storia

Gli anni Ottanta sono stati indelebilmente colorati di azzurro. L’entusiasmante cavalcata dell’era-Maradona, con due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa, una Supercoppa è seguita alla nascita del Napoli Club Isola di Capri.
Un gruppo di tifosi capresi, uniti dalla passione per il Napoli e spinti dal desiderio di ritrovarsi per gioire, trepidare, soffrire insieme per la propria squadra, decise di costituirsi in Club.
Nacque così il Napoli Club Isola di Capri, intitolato al grande Costanzo Celestini, primo ed unico caprese approdato sullo scenario prestigioso della serie A.
Da allora molte persone, uomini e donne, giovani e meno giovani, intere famiglie, hanno contribuito a mantenerlo in vita attraverso la partecipazione attiva allo stadio ed agli eventi organizzati nel corso degli anni.
Centinaia sono gli episodi, gli aneddoti, i ricordi che durante questi anni si sono manifestati, sempre e comunque legati a quel filo conduttore che è la passione e l’amore per la maglia azzurra.

Il racconto di circa trent’anni di vita del Club prende le mosse dall’estate 1985. Riuniti presso l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, un gruppo di capresi, amanti del calcio e contemporaneamente di provatissima fede azzurra, presero in considerazione la possibilità di raggruppare i numerosi tifosi locali in un Club. L’idea venne perfezionata in successivi contatti con Costanzo Celestini e così’, agli inizi di agosto, presso la futura sede, si riunì la prima assemblea sociale.
I circa quindici soci fondatori nominarono il Consiglio Direttivo che, a sua volta, elesse quale primo Presidente l’indimenticabile Sebastiano Russo, gestore del Circolo. La carica di vice-presidente fu affidata a Pietro Russo, da segretario fungeva Costanzo Ruocco.
I consiglieri erano: Germano Bladier, bandiera del calcio caprese, Gerardo De Mase, Alberto Barretta, Gaetano Gargiulo, Costanzo Ramazio, Michele Pennacchio. Presidente onorario fu nominato Francesco “Ciccio” Staiano, altro pilastro del tifo azzurro isolano.
Risolto il problema principale legato alla sede, iniziò la fase del tesseramento. Furono 305 i soci dell’anno inaugurale. E l’inaugurazione, appunto, ebbe luogo il 25 settembre 1985.

Molti gli “amici” del Club, su tutti il Dott. Enrico Verga, già consigliere della SSC Napoli nella presidenza Ferlaino. Lo stesso presidente partecipò a molteplici attività del Club, che sull’Isola divenne ben presto un punto di riferimento per i calciatori ed i dirigenti, che soprattutto nei lunedì trascorrevano il giorno di riposo. Erano soci onorari del Club tutti i membri del Consiglio di Amministrazione della SSC Napoli.

Le prime attività furono improntate a favore di quanti tutte le domeniche si recavano allo stadio, con la richiesta di apposite corse di aliscafi, e tutto quanto potesse rendere meno “arduo” per gli isolani, recarsi sulla terraferma.

Breve cronistoria…
Fatti ed aneddoti, naturalmente legati ai successi (e non) della squadra.

 

Anni ‘80

1985-86 – Nasce il Napoli Club, la cui sede è situata a via Roma 6. La cerimonia di inaugurazione si svolge il 25 settembre, con una delegazione di dirigenti e calciatori della SSC Napoli: insieme a Costanzo Celestini, giungono Moreno Ferrario, Ciro Ferrara, Francesco Baiano, Enrico Zazzaro ed il General Manager Italo Allodi.
Una troupe di Rai Tre, guidata dal compianto Italo Khune, accompagna gli ospiti durante un giro dell’Isola in barca e la visita alla Grotta Azzurra.
Poi, la cerimonia di inaugurazione nella sede sociale ed il lunch al ristorante “da Paolino”.

Prendono vita le prime attività, quali la prevendita di biglietti, le campagne abbonamenti, le trasferte organizzate.
Il Club diventa rivendita ufficiale dei biglietti delle gare del Napoli, esclusivista per l’isola di Capri. Quell’anno il Napoli giunge terzo, con 39 punti.

1986-87 – 10 maggio: il Napoli si laurea Campione d’Italia per la prima volta nella sua storia, con 42 punti. Il Club organizza i festeggiamenti sull’isola culminati il 17 giugno in una cena sociale, “Napoli Day”, con una rappresentanza del calcio Napoli presso il Ristorante La Pigna.
Gli Azzurri si aggiudicano anche la Coppa Italia, vincendo tutte le partite del torneo.
Ospite d’onore del Club l’ex direttore del TG4 Emilio Fede ed il Dott. Enrico Verga, consigliere della Società.

1987-88 – Il Napoli debutta in Coppa dei Campioni. Purtroppo, il sorteggio lo pone di fronte al Real Madrid nel primo turno. Il Club organizza ben due transfer speciali di aliscafo per assistere alla gara con il club spagnolo!
Con tutta probabilità, è il Napoli più forte di sempre, ma dopo un campionato al vertice crolla nelle ultime giornate e termina secondo. In questa assurda stagione Maradona è il capocannoniere della serie A con 15 reti in 28 partite, seguito in classifica da Careca, autore di 13 centri in 26 incontri.
La dèbacle assesta un duro colpo ai tifosi azzurri, ma l’amore per la propria squadra – superata la delusione – ritorna a primeggiare.
1988-89 – Il Napoli giunge secondo in campionato, con 47 punti, ma vince la Coppa UEFA. Per il Club è un momento storico, forse unico nella storia di un club di tifosi: in occasione della festa “Gran Galà di Coppa”, allestita presso lo stabilimento Nettuno, il presidente Corrado Ferlaino concede al presidente Francesco Staiano l’autorizzazione a prelevare la Coppa UEFA per portarla in trionfo sull’Isola!
Partecipano alla serata Diego Armando Maradona, Giancarlo Corradini, Giuliani Giuliani, il consigliere Dott. Enrico Verga e l’addetto stampa Carlo Iuliano.
Il Club organizza i famosi “aliscafi azzurri” in occasione di tutte le gare in notturna del Napoli. Memorabile il ritorno sull’isola dopo il 3:0 inflitto alla Juventus in Coppa UEFA: al 119′ un incredibile gol di testa/spalla di Alessandro Renica regala al Napoli una storica qualificazione per le semifinali.
Il Presidente Francesco Staiano, a Stoccarda per la finale insieme a circa 50 soci, a seguito di uno scambio di persona finisce sui giornali tedeschi come padre di Maradona!
In campionato, il Napoli “strapazza la Juventus sul proprio terreno (3:5) e segna otto gol al Pescara. Giunge in finale di Coppa Italia, che perde al cospetto della Sampdoria.
Antonio Careca è il miglior realizzatore della squadra con 19 reti in 30 partite. A seguire Carnevale con 13 gol in 28 partite e Maradona con solo 9 gol in 26 gare, ma tantissimi assist e grandissime giocate di altissima qualità.

Anni ‘90
1989-90 – “Viva il secondo!” Con questo slogan il Club festeggia il secondo scudetto, raggiunto con 51 punti, alla guida del mister Albertino Bigon.
In quell’anno vengono organizzate numerose trasferte al seguito della squadra, come sempre di carattere “sportivo-gastronomico-culturale”, in maniera da accontentare sia i sostenitori che gli accompagnatori al seguito. Bellissimi momenti di aggregazione, allegria, sfottò!
Indimenticabile la trasferta del 22 aprile 1990 a Bologna, con il Napoli che battendo i rossoblù si aggiudica virtualmente il secondo tricolore. I festeggiamenti degli oltre 60 partecipanti hanno luogo a Reggio Emilia, ospiti dei soci onorari Massimo Zamboni e Simona Vasirani.
La cena sociale sull’isola viene organizzata il 22 maggio 1990 presso il ristorante da Paolino, con il Mister Albertino Bigon, il vice Alberto Ginulfi, il medico sociale Dott. Roberto Bianciardi, Mister Raffaele Cerullo, il dott. Enrico Verga.
Ospiti d’onore il giornalista di Rai 3 Maurizio Romano ed il presidente della Mercedes-Benz Werner Niefer.
In questa magnifica stagione il Napoli eguaglia il record del maggior punteggio e del maggior numero di vittorie casalinghe.
Il migliore marcatore azzurro è di nuovo Diego Armando Maradona che realizza 16 reti in campionato, stabilendo il proprio record personale in fatto di segnature con la maglia del Napoli.
1990-91 – Il 17 marzo, dopo l’incontro allo stadio San Paolo contro il Bari, Maradona viene trovato positivo al controllo antidoping. L’inevitabile squalifica, unita ai numerosi problemi giudiziari che seguirono, costringo il Pibe de Oro ad abbandonare l’Italia. Nel corso dell’anno il Club effettua al solito la prevendita dei biglietti ed organizza i transfer per le gare in notturna ed alcune trasferte.
La squadra finisce il campionato all’8° posto. Dopo i bellissimi trionfi dell’ultimo quinquennio, quest’amara stagione fa da spartiacque tra il momento più glorioso della storia azzurra, e l’inizio del lento ed inesorabile declino degli anni ’90.

1991-92 – Alla guida tecnica della squadra viene chiamato Claudio Ranieri. Partono Maradona, Renica, Baroni, Incocciati e Taglialatela ed arrivano Laurent Blanc, Filardi, Pusceddu e Tarantino in difesa, Michele Padovano in attacco.
Gianfranco Zola, erede naturale del grande Diego, eredita anche la pesantissima e meravigliosa maglia numero 10.

1992-93 – L’avvio di stagione è disastroso e il Mister Ranieri viene esonerato alla nona giornata. Al suo posto viene richiamato Ottavio Bianchi, già presente in Società con incarichi dirigenziali, che riesce a condurre la squadra alla salvezza, ma senza nemmeno una vittoria di prestigio.
Il Club mantiene inalterato il numero dei soci (intorno ai 150). Oltre alle rituali iniziative, inizia la pubblicazione del bollettino settimanale informativo  “Clubnapolinews”.

1993-94 – I problemi finanziari dell’Ing. Ferlaino cominciano a ripercuotersi anche sulla Società Sportiva Calcio Napoli. L’Ingegnere decide di cedere il suo pacchetto azionario a Francesco Ellenio Gallo che diventa il nuovo Presidente del Calcio Napoli.
Sulla panchina giunge Marcello Lippi. Con un gruppo unito la squadra riesce a raggiungere un insperato 6° posto in classifica con 36 punti, che valgono la qualificazione alla Coppa UEFA.

1994-95 – La qualificazione UEFA svanisce all’ultimo minuto dell’ultima gara di campionato a causa della vittoria dell’Inter sul Padova, grazie ad un gol di Marco Delvecchio.

1995-96 – Le vicissitudini al vertice societario continuano: tra ricorsi, querele e decisioni del Tribunale, Corrado Ferlaino ritorna al timone della S.S.C. Napoli. Boskov viene riconfermato alla guida della squadra. Alla fine gli azzurri si piazzano al 12° posto, con 9 punti di vantaggio sul quart’ultimo posto.
Mister Boskov è ospite del Club sull’isola per alcuni giorni di relax. Nell’occasione, gli amici dello Chalet Azzurro del socio Gennaro Apuzzo organizzano un maxi pranzo per festeggiare il mister, accompagnato dalla consorte.

1996-97 – L’Ing. Ferlaino, pur rimanendo azionista di riferimento del Napoli, affida ad altri le cariche di responsabilità: Gian Marco Innocenti è Amministratore Unico, Ottavio Bianchi è Consulente Tecnico, Luigi Pavarese Consulente Sportivo. La panchina viene affidata a Gigi Simoni. Il Napoli alla 14ª giornata (22 dicembre 1999) è addirittura secondo in classifica confermandosi come una delle sorprese del campionato. Il crollo nel girone di ritorno porta all’esonero di Simoni, sostituito in panchina da Vincenzo Montefusco.
In Coppa Italia la squadra arriva fino alla finale contro il Vicenza di Guidolin, vera rivelazione del campionato. Il cammino degli azzurri è esaltante, superando addirittura Lazio e Inter in bellissime e tiratissime partite.
In finale vince all’andata 1:0 con gol di Pecchia. Il Club organizza l’aliscafo azzurro. Con condizioni meteomarine proibitive 150 affezionati non rinunciano all’appuntamento con gli Azzurri. Al ritorno il Napoli perde 3:0 a Vicenza. Per l’occasione, il Club organizza l’appuntamento “Casa azzurri” al cinema Apollo dei fratelli Pollio, dove, con l’avvento della tv via satellite, ogni domenica centinaia di tifosi si riuniscono per assistere alle gare del Napoli e il Club distribuisce il proprio giornale informativo.

1997-98 – Il Napoli si classifica ultimo in classifica e retrocede in serie B per la quinta volta nella sua storia, dopo ben 35 anni consecutivi di serie A.
In Coppa Italia viene eliminato al 2° turno dalla Lazio rischiando tra l’altro una clamorosa rimonta dopo avere perso per 4-0 la gara di andata. Sulla panchina si susseguono ben quattro allenatori: Bortolo Mutti, Carlo Mazzone, Giovanni Galeone, Vincenzo Montefusco.
Gli eventi e le attività del Club, complice il momento negativo degli azzurri subiscono inevitabili ripercussioni, con attività sociali ridotte al minimo. Si soffre!

1998-99 – Nel campionato di B, sulla panchina siede Renzo Ulivieri. Si soffre tantissimo. Una stagione incolore finita al 9° posto e un gioco inesistente, sicuramente uno dei Napoli peggiori degli ultimi vent’anni rispetto alla qualità del gioco espresso.
Ulivieri viene esonerato alla 36ª giornata, dopo la sconfitta per 2-1 ad Andria ed al suo posto viene chiamato ancora una volta Montefusco che traghetta la squadra a fine campionato.
Il Club vive di riflesso il periodo buio della squadra. Le attività – per forza di cose – sono molto limitate; l’entusiasmo tra i tifosi è completamente svanito, lasciando posto ad amarezza e delusione, ma l’amore per quella maglia rimane immutato, in attesa di tempi migliori. Non mollare mai, Napoli!

Il Duemila
1999-2000 – E’ il campionato del ritorno in Serie A. La panchina azzurra viene affidata al grintoso Walter Novellino.
La matematica promozione viene conquistata alla penultima giornata sul campo della Pistoiese, con la vittoria per 1-0 con il gol del bomber Stefan Schwoch, autore di 22 reti e protagonista di una stagione a dir poco eccellente, riuscendo ad entrare nel cuore di tutti i tifosi azzurri. I sostenitori azzurri rialzano la testa, ritorna il sorriso, gli Azzurri sono di nuovo in A e l’isola di Capri è di nuovo in festa!

2000-01 – Il Napoli riparte dalla A con il boemo Zeman sulla panchina (presto esonerato per far posto a Mondonico) e sul fronte societario con l’accoppiata Ferlaino-Corbelli.
Ma il Napoli retrocede di nuovo in serie B. E’ la sesta retrocessione della sua storia.

2001-02 – E’ ancora B. Sulla panchina siede Luigi De Canio. In questo campionato, nel quale la squadra ottiene un rispettabile 5° posto con 61 punti, le vicende societarie hanno vissuto momenti particolarmente critici, con la travagliata e storica “liquidazione” di Ferlaino, con l’arresto di Giorgio Corbelli, con la nomina di un Amministratore Giudiziario per il concreto rischio di fallimento, ed infine con l’intervento dell’imprenditore alberghiero napoletano Salvatore Naldi intenzionato a rilevare la società.

2002-03 – Naldi è il nuovo proprietario e Presidente della Società Sportiva Calcio Napoli. Sulla panchina siede Franco Colomba.
Il Napoli si salverà solo all’ultima giornata con 45 punti e tante ansie e paure, ottenendo il peggior risultato di tutta la sua storia con il 15° posto in serie B. Il Club inaugura il suo primo sito web.

2003-04 – E’ un anno tristissimo per i colori azzurri. In occasione del derby campano Avellino-Napoli (partita mai disputata e 3-0 a tavolino a favore degli irpini) a causa dell’invasione di campo da parte dei tifosi napoletani, muore un giovane sostenitore azzurro, Sergio Ercolano, caduto da un parapetto. Dopo questi avvenimenti, il Napoli gioca cinque partite a porte chiuse presso lo stadio di Campobasso.
Panchina ad Agostinelli, rimpiazzato poi da Gigi Simoni. Salvezza con 14° posto in serie B e una situazione societaria drammatica fatta di milioni di euro di debiti. Da tifosi, si vive con sofferenza questo travagliato periodo e, conseguentemente, sono scarsissime le attività del sodalizio.

2004-05 – Il 2 agosto 2004 è un altro giorno tristissimo: la Società Sportiva Calcio Napoli S.p.a. viene dichiarata fallita. Il 7 settembre 2004 la curatela fallimentare sottoscrive una “transazione” con la FIGC in base alla quale il titolo sportivo della vecchia e gloriosa società azzurra viene attribuito alla nuova Società Napoli Soccer S.p.a. dell’imprenditore Aurelio De Laurentiis.
La nuova società viene iscritta al campionato di Serie C1 girone B. Il nuovo presidente ingaggia come direttore sportivo Pierpaolo Marino.
Seppure in tempi ristretti, la società riesce ad allestire una rosa, per tentare l’aggancio immediato alla serie B.
La panchina viene affidata a Giampiero Ventura, dopo 19 giornate esonerato per far posto ad Edy Reja.
Il Napoli riesce a raggiungere i play-off ma esce battuto dal doppio confronto con l’Avellino. Purtroppo, è di nuovo serie C.

2005-06 – Il Napoli riparte ai nastri della serie C con il chiaro intento di “uccidere” il campionato. Infatti il 15 aprile, gli azzurri – dopo due anni di umiliazioni – ritornano in serie B, vincendo il campionato con 68 punti, con un +13 sulla seconda.

2006-07 – Dopo sette durissimi anni siamo in nuovamente in Serie A. Il Club si rinnova ulteriormente e trova una sua nuova “dimora”, in via Le Botteghe, presso il Bar-Pub Mister Billy. Sull’onda dell’entusiasmo – sono sempre i risultati a regalarlo! – il Club riparte con rinnovato spirito associativo, sposando tra l’altro il concetto di Fair Play nello Sport.
Tutti insieme a gioire nel pomeriggio di Genoa-Napoli, poi un party con Gennaro Iezzo ed altri ospiti tra cui il “principe” Giuseppe Giannini, Maurizio Aiello, Sebastiano Somma, per festeggiare il ritorno in A.

2007-08 – Il Napoli, dopo il trionfante torneo di serie B, si ritrova dopo sette anni ai nastri di partenza del campionato di serie A.

L’ottimo campionato si conclude con una sconfitta contro la Lazio. Sconfitta indolore perchè il Napoli dopo 14 anni ritorna in Europa in virtù dell’ottavo posto conquistato.

2008-2009 – La preparazione precampionato inizia molto presto, in Austria, in vista del torneo Intertoto, al suo ultimo anno. Dal mercato sono arrivati l’attaccante argentino Denis, alla sua seconda esperienza in Italia dopo il Cesena, ma anche i difensori palermitani Aronica e Rinaudo. Arriva l’esterno destro di centrocampo Maggio, considerato il vero colpo del calciomercato azzurro.

Il campionato inizia bene, il Napoli è la squadra che esprime il miglior calcio e, nelle prime 10 giornate, lotta addirittura per il primo posto in classifica. Dopo un po’ le posizioni iniziano a delinearsi: il Napoli scende in classifica, ma resta sempre in zona Champions, fino alla fine del girone di andata. A questo punto inizia il calvario: sconfitte su sconfitte portano il Napoli dalle stelle alle stalle, ovvero dalla zona Champions al rischio di un’incredibile retrocessione. La situazione ha portato all’esonero dell’allenatore Edy Reja e l’arrivo in panchina dell’ex CT della Nazionale, Roberto Donadoni.

2009-10 – In estate arrivano in azzurro il portiere Morgan De Sanctis da Siviglia, i difensori Hugo Campagnaro e Camillo Zuniga rispettivamente da Sampdoria e Siena, il centrocampista Luca Cigarini dall’Atalanta e gli attaccanti Fabio Quagliarella ed Erwin Hoffer rispettivamente da Udinese e Rapid Vienna.

Il campionato inizia male alla guida di Donadoni: 7 punti in 7 partite. All’ottava giornata, in casa contro il Bologna, fa il suo esordio Walter Mazzarri – capace di valorizzare gregari come Grava e Pazienza – che garantisce agli azzurri ben 15 risultati utili consecutivi e tanti punti, fino a posizionarsi al terzo posto in classifica in piena zona Champions. Inoltre, dal mercato di riparazione di gennaio 2010 arriva dal Liverpool Andrea Dossena, prelevato dal neo DS Bigon, subentrato all’esonerato DG Marino. Il campionato azzurro si conclude con la sconfitta a Genova contro la Sampdoria, ma con la qualificazione in Europa League per la porta principale, con +4 sulla Juventus.

2010-11 Il Napoli conclude una stagione straordinaria arrivando al terzo posto in classifica dopo il Milan campione d’Italia, inseguito dall’Inter, nonché dallo stesso Napoli per buona parte della stagione.

Nell’ultimo anno in cui all’Italia sono dati 4 posti per la qualificazione in Champions League, gli azzurri arrivano nella massima competizione europea per direttissima, senza passare dai preliminari.

Il Napoli è stato spesso in lotta per lo scudetto, ma la stanchezza finale di una rosa ristretta, con riserve non sempre all’altezza, hanno spezzato il sogno di cucire sul petto il terzo titolo della storia del club.

2011-12 – Dopo la stagione straordinaria dell’anno precedente, il Napoli si è trovato a fare i conti con i tanti e pesanti impegni non solo di campionato e Coppa Italia, ma soprattutto di Champions League, disperdendo moltissime energie e non riuscendo a conseguire gli stessi straordinari risultati di una stagione da incorniciare, ma comportandosi comunque bene in tutte e tre le competizioni.

Disputa la massima competizione europea per club a 21 anni dall’ultima partecipazione: pareggia la prima gara del girone contro il Manchester City per poi qualificarsi come seconda, alle spalle del Bayern Monaco dopo la decisiva vittoria per 2-0 contro il Villarreal. Viene eliminato negli ottavi di finale dai futuri campioni del Chelsea, contro cui si impone per 3-1 all’andata e perde per 4-1 ai tempi supplementari nel ritorno.
Il Napoli è arrivato in finale di Coppa Italia e l’ha vinta, battendo la Juventus per 0:2 aggiudicandosi così la partecipazione ai gironi di Europa League.
Il Club procede ad una ricostituzione sociale, dotandosi di un vero e proprio atto costitutivo e regolamento, divenendo organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS).
Grande spinta a questo rinnovamento viene data dal presidente Enzo Cuomo, eletto per acclamazione nuovo presidente, il quale raduna a se il nuovo direttivo nelle persone di Costanzo Ruocco, Roberto Serena, Fedele Ruocco, Teodorico Boniello, Domenico Lionetti, Andrea Salvia, Costanzo Porta, Duilio Del Mercato, Vittorio Gargiulo, Francesco Pisanzio.
Vengono organizzati, con grande partecipazione di tifosi, i transfer notturni per le gare di Champions e per molteplici gare di campionato.
A dicembre viene proposta la Festa degli Auguri presso il pub Mister Billy. Consegna di omaggi ai soci e iniziativa a sfondo benefico conil contributo all’associazione Croce Azzurra di Padre Pio di Capri.
Vengono portati omaggi natalizi agli ospiti della casa di riposo di Capri.
La stagione sociale culmina con la cena di fine anno, al ristorante Verginiello, con la partecipazione dell’ex azzurro Gianni Improta, il giornalista Francesco Pezzella e la visita della troupe di Sky condotta da Massimo Ugolini.

2012-13 – La stagione 2012-2013 inizia con i nuovi arrivati Behrami (che ha sostituito Gargano, passato all’Inter) e Gamberini, a rinforzare la difesa. Brutta partecipazione in Europa League ed eliminazione in Coppa Italia al San Paolo con il Bologna, non possono comunque cancellare una stagione straordinaria in cui gli azzurri si sono piazzati secondi in campionato, conquistando l’accesso diretto all’edizione 2013-2014 della Champions League.
Alla fine della stagione, il tecnico Mazzarri ha annunciato il suo addio al Napoli, mentre in vista del mercato impazzano le voci (cominciate ad inizio stagione!) sul possibile addio di Cavani.
Dopo le dimissioni del presidente Enzo Cuomo, viene eletto presidente del Club Costanzo Ruocco.
Il Club omaggia il capitano dell’Inter Javier Zanetti in occasione dell’evento dell’Inter Club di Capri. Viene fatta una donazione alla Fondazione Pupi a sostegno dei bambini bisognosi.

Il Club aderisce al progetto “Dona una goccia d’azzurro” con donazioni di sangue per i piccoli pazienti dell’ospedale Posuillipon.
Viene introdotto il sistema di acquisto biglietti online dal proprio sito.
Ritorna lo striscione del Club al San Paolo per tutte le gare interne.

Il 24 novembre 2012 viene inaugurata la nuova sede del Club, a Marina Grande.

Festa degli auguri natalizi presso la sede di Marina Grande con la consegna ai soci della sciarpa sociale.
La stagione sportiva si conclude a giugno con una bellissima serata al Ristorante Verginiello, con l’ospite d’onore Morgan De Sanctis.

2013-14 – La notizia che ha tenuto banco nell’esteta 2013 è stato l’addio del bomber Cavani, passato al PSG, ma al suo posto è arrivato un altro top player, Gonzalo Higuain, ed insieme a lui dal Real Madrid sono arrivati Callejon ed Albiol. Mertens dal PSV ed il colombiano Zapata hanno completato quella che a fine stagione sarà la seconda rosa offensiva più prolifica di Serie A (77 gol) per un totale di 104 gol stagionali: mai il Napoli aveva segnato tanto. Cambio di allenatore con il grande Rafa Benitez al posto di Mazzarri e cambio di modulo, dalla difesa a tre al 4-2-3-1. Vittoria della Coppa Italia, quinta della storia azzurra e qualificazione al terzo posto ma il record che ha raggiunto il Napoli in Champions League ha dell’incredibile, eliminato con 12 punti, gli stessi dell’Arsenal e del Borussia Dortmund, causa differenza reti. Passato in Europa League, il Napoli ha eliminato lo Swansea ai sedicesimi, ma è stato eliminato dal Porto agli ottavi di finale.
La stagione riparte con la campagna abbonamenti e tesseramento. Organizzati come di consueto svariati transfer per le gare in notturna degli azzurri.
Nella carica di Presidente viene confermato Costanzo Ruocco. Nuovi ingressi nel direttivo: Marco Vanacore e Adalberto Cuomo.
Il socio del Club Umberto Natalizio, disegna il nuovo logo. Nasce il nuovo sito internet del Club.

A dicembre, appuntamento per lo scambio degli auguri natalizi. Viene aperta la Lotteria benefica con i gadget gentilmente offerti dalla SSC Napoli. Il ricavato viene devoluto alla UNITALSI di Capri.
A sorpresa, il Club organizza in piazzetta uno spettacolo con le Cheerleaders del Napoli.
Vengono consegnate ai soci le nuove sacche con il rinnovato marchio del Club.

Il Club partecipa per la prima volta al torneo di calcio a 5 tra i clubs di tifosi dell’isola, conquistando subito il Challenge Capri Clubs.
Viene organizzata la trasferta in pullman per seguire gli azzurri a Roma nella finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli.
Per la prima volta il Club organizza la visita al centro tecnico di Castelvolturno per assistere agli allenamenti del Napoli. L’iniziativa viene riservata ai baby soci.

La stagione si conclude a giugno con la cena sociale al ristorante Lo Smeraldo, con la partecipazione dello speaker azzurro Daniele Decibel Bellini. Nel corso della serata viene effettuata una simpatica lotteria con gadget offerti dalla SSC Napoli. Ospite del Club il presidente del Club Napoli S. Vignati, Massimo Vignati, con alcuni oggetti appartenuti a Diego Armando Maradona facenti parte del Museo itinerante ILD.

 

2014-15
La stagione del Club parte con la campagna tesseramento ed abbonamenti. Viene riconfermato nella carica di Presidente Costanzo Ruocco. Adalberto Cuomo è vice-presidente, Marco Vanacore segretario, Roberto Serena riconfermato tesoriere. Lascia il consiglio direttivo Vittorio Gargiulo.
Il primo transfer viene allestito già per l’amichevole Napoli-PSG.
Nella prima parte della stagione il Club organizza nuovamente la visita al centro tecnico di Castelvolturno per i baby soci.
In occasione di Napoli-Empoli, tre piccoli soci fanno da mascotte all’ingresso in campo dei calciatori.
Viene organizzata la consueta Festa degli auguri, al Piccolo Bar di Capri, con la presentazione della Lotteria benefica con premi e gadget della SSC Napoli. E’ presente una delegazione della Società San Vincenzo de Paoli alla quale quest’anno il Club ha destinato il ricavato della vendita dei biglietti.
Viene distribuita ai soci la nuova sciarpa del Club.

Il Club partecipa nuovamente al Challenge Capri Clubs, riconfermandosi campione.